giovedì 18 febbraio 2010

Il Festival di San Remo - Sprechi in tempo di crisi

Oggi ho intenzione di parlare del Festival di San Remo, che proprio in questi giorni si sta svolgendo nella città ligure.
Premetto che non mi soffermero' sulle polemiche legate a Morgan, al principe Emanuele Filiberto, alla canzone di Povia su Eluana Englaro, al favorito pupillo della De Filippi (Valerio Scanu) eliminato ieri.
Mi soffermo sull'aspetto sociale di questo Festival della canzone Italiana.
Parto dal un semplice presupposto: c'è la crisi, nonostante i nostri politicanti al governo la neghino. Ci sono migliaia di persone che hanno perso il lavoro, migliaia di lavoratori in cassa integrazione, migliaia di giovani che vagano di città in città alla disperata ricerca di un posto di lavoro, migliaia di pensionati abbandonati a se stessi con pensioni da fame. Stiamo vivendo il tempo in cui si va all'ospedale per un mal di gola e si muore, viviamo in un'Italia con ragazzine che si prostituiscono in cambio di ricariche telefoniche ( come documentato anche dalla trasmissione Le Iene). Viviamo rosicchiandoci tra di noi comuni mortali, mentre l'Italia dei VIP, delle feste mondane, dei party in Costa Smeralda, delle Ville, non conosce crisi.
Parlo del Festival perchè un evento del genere avrebbe dovuto pubblicamente schierarsi con chi in questo momento vive soffocato dalla morsa dell'incertezza.
Si sarebbero dovuti evitare, per rispetto a tutti gli Italiani in difficoltà, sfarzi e ingaggi di migliaia di euro per pochi minuti di comparsa.
Mi chiedo se era necessario uno spogliarello da 70.000 euro o se Cassano abbia bisogno dei 150.000 euro che ha ricevuto, per mostrare la sua faccia in tv.
Si sarebbe dovuta fare una manifestazione di cultura e informazione, almeno quest'anno. Si sarebbero dovuti evitare super ospiti e concentrarsi sulla gente che tutti i giorni con il proprio lavoro, i propri sacrifici, la propria dignità cerca di collaborare a questa ITALIETTA dell'apparenza, degli sprechi e dei LADRI.
Si doveva dar voce alle proteste dei lavoratori ( Alcoa, Fiat, e MOLTI ALTRI!), gli si doveva dar voce in modo che il pubblico si renda effettivamente conto della reale situazione del Nostro paese.
Mi fa paura quest'Italia, questo popolo disperato affossato da una politica dello sciacallaggio, dell'arrivismo, delle mazzette e delle promesse mai mantenute.
Io come molti sono stanca, ed è per questo che nemmeno accenderò la tv per vederlo questo Festival, perchè mi fa rabbrividire tanta indifferenza e tanto spreco.
Bisogna iniziare a far sentire il nostro malcontento, la nostra insoddisfazione, la nostra voglia di riscattarci, la nostra voglia di non sprecare i Nostri soldi per ingrassare chi ha già le tasche piene.

MI DISPIACE MA IO LA TV NON L'ACCENDO PIU'!!

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