venerdì 5 febbraio 2010

L'epidurale in Italia? Ancora un sogno!


In Italia le politiche sanitarie pubbliche sulla maternità "contrastano" l'anestesia epidurale, restando all'insegna del "principio" biblico secondo cui la donna deve partorire soffrendo.

L’epidurale, è un’iniezione di farmaci anestetici che viene praticata nella parte bassa della schiena, tra l’osso vertebrale e la membrana che ricopre il midollo spinale. Si può partorire avendo capacità di spinta e movimento, ma con meno dolore. Controindicazioni? Mal di testa, mal di schiena e in rari casi un prurito alle gambe. Tutti effetti largamente sopportabili e accettabili se questo riduce il dolore del parto, che a dette di tutte le donne che ho sentito è un dolore indescrivibile.

Il problema è che qui in Italia, vuoi per disinformazione, vuoi per credenze popolari che vogliono che una donna che partorisce senza anestesia sarà un madre migliore di quella che non ha sofferto, per la paura di conseguenze spiacevoli e per l'arretratezza di molte strutture sanitarie è una pratica ben poco utilizzata.

Sono tantissimi gli ospedali che non possono garantire il parto in analgesia 24 ore su 24. Tanti quelli che la garantiscono solo a pagamento. Molti quelli che proprio non la somministrano neanche pregando in ginocchio.

Il diritto negato all'epidurale è una vergogna che continua nell'indifferenza di tutti...

Penso che l'Italia dovrebbe evolversi e dare la possibilità a tutte le donne che ne facessero richiesta di poter affrontare il parto in maniera pià serena, gratuitamente, perchè la possibilità di non soffrire c'è, non vedo perchè ce la debbano negare.
Penso anche che la Chiesa cattolica non dia un grande aiuto alla causa, ponendo la naturalità del parto come dogma imprescindibile della buona condotta cristiana.

Che ne pensate?

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