L'Italia è in guerra. Riflessioni di una italiana media.
Se ancora non ci siete arrivati l'Italia è in guerra...E' una guerra molto diversa da quelle che la nostra memoria ricorda. E' un conflitto in cui uno dei due popoli non sa o non crede di esserlo. Questa è la condizione di noi cittadini italiani. Non so se il governo volesse nascondere questo piccolo particolare fatto sta che Berlusconi, che ha sempre dichiarato che gli aerei italiano non hanno bombardato, viene contraddetto dal Comandante Mauro Gabetta, portavoce della Base di Trapani Birgi che dichiara"L'operazione di soppressione delle Difese avversarie condotta dai nostri apparecchi è stata positiva, gli obiettivi sono stati colpiti. La zona interessata era nei pressi di Bengasi. Siamo pronti ad operare in seno alla coalizione internazionale e ci sentiamo responsabili nei confronti dei cittadini italiani e di tutti i paesi della coalizione. La nostra missione non è finita, siamo pronti a rispondere ogni volta che ci viene richiesto".
A chi crediamo? Ad uno che fino a 6 mesi fa baciava la mano del rais libico e lo eleggeva incarnatore di libertà, negando gli anni di soprusi del popolo libico o ad un comandante che ha direttamente partecipato alle operazioni?
Ho paura che nel nostro Paese si stia cercando di nascondere qualcosa...forse i loschi affari delle imprese italiane in libia? forse la dichiarazione di scusa che fece Berlusconi un paio di anni fa, impegnandosi a restituire 5 miliardi di euro alla Libia come risarcimento? Si nascondono le porcherie delle grandi aziende Italiane che hanno interessi in Libia, come Impregilo (azienda costruttrice di alcuni edifici crollati nel terremoto dell'Aquila), eni, telecom..e altre.
Comunque sia, siamo in guerra, e nemmeno ce ne rendiamo conto. I fatti Tunisini, Egiziani e Libici ci sembrano lontanissimi, ma in realtà sono alle porte di casa nostra e non sembriamo preoccuparcene. I libici chiedono la libertà che per tanti anni gheddafì ha loro negato, e troppe persone sono già morte per far si che il governo Italiano prendesse una netta posizione in merito allontanandosi categoricamente dal violento regime libico. Penso che il rais resisterà finchè potrà, e molte ancora saranno le sofferenze che infliggerà al suo popolo che non lo vuole più al potere, accusandolo di essersi arricchito lasciando la popolazione in condizioni di semi schiavitù e violente repressioni. Ora tutto questo devi finire. Spero che il popolo, resti unito e non perda la speranza di cambiamento, quello vero!
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