domenica 26 agosto 2012

Italiani nel Gruppo Bilderberg

MEMBRI ITALIANI DEL GRUPPO BILDERBERG

  • Mario Monti (Presidente del Bruegel, Presidente Europeo della T.C.(Commissione Trilaterale), membro del consiglio direttivo del Gruppo Bilderberg, International Advisor per la Goldman Sachs e Advisor per la Coca-Cola Company)
  • Giulio Tremonti (membro di C.L. e del P.D.L.)
  • Giovanni (Gianni) Agnelli (membro del Gruppo Bilderberg e co-fondatore della T.C., insieme a David Rockefeller)
  • Giovanni Malagodi 
  • Amintore Fanfani
  • Ettore Lolli
  • Alighiero De Michelis
  • Giuseppe Petrilli
  • Guido Carli
  • Imbriani Longo
  • Manlio Brosio
  • Pasquale Saraceno
  • Pietro Quaroni
  • Vittorio Valletta.
Partecipanti Italiani di almeno una riunione del gruppo Bilderberg tra il 1982 e il 2008

  • Franco Bernabè - Telecom Italia s.p.a.;
  • Mario Draghi - Ex governatore di Bankitalia s.p.s e attuale presidente della BCE;
  • John Elkann - presidente di IFIL, società di investimenti della famiglia Agnelli, che controlla Fiat e Juventus;
  • Padoa Schioppa - ex ministro dell'economia e delle finanze;
  • Romano Prodi - ex capo del governo;
  • Umberto Agnelli - Gruppo IFIL;
  • Stefano Silvestri - Istituto affari internazionali;
  • Paolo Zannoni - capo della divisione Investment Bankitalia s.p.a.;
  • Renato Ruggiero - Vice - Chair Schroder Salomon Smith Barney;
  • Luigi Cavalchini - rappresentante pernamente dell'Unione Europea;
  • Paolo Fresco - Fiat s.p.a. ;
  • Francesco Giavazzi - Professore di economia all'università Bocconi di Milano;
  • Giorgio La Malfa - segretario nazionale PRI;
  • Alfredo Ambrosetti - Ambrosetti Group;
  • Emma Bonino - ex ministro per il commercio internazionale;
  • Alessandro Profumo - CEO, Credito Italiano;
  • Gianni Riotta - Giornalista di La Stampa ed ex direttore del Sole 24 ore;
  • Virginio Rognoni - ex ministro della Difesa tra il 1990 e il 1992;
  • Sergio Romano - La Stampa e Corriere della Sera ed ex diplomatico;
  • Carlo Rossella - ex direttore del tg5;
  • Domenico Siniscalco - ex ministro dell'economia e delle finanze;
  • Gianni de Michelis - ex ministro degli affari interni;
  • Barbara Spinelli - Inviata a Parigi per la Stampa e compagna di Padoa Schioppa;
  • Ugo Stille - Editore del Corriere Della Sera;
  • Marco Tronchetti Provera - presidente Telecom S.p.a. dal 2001 al 2006;
  • Walter Veltroni - Partito democratico;
Sicuramente molti di questi nomi vi sono familiari. Molti sono nomi legati alla politica, altri al mondo del giornalismo e dell'informazione, altri sono rappresentanti di alcune tra le più importanti aziende italiane.

venerdì 24 agosto 2012

Chi è Mario Monti?


Tutti noi comuni mortali lo conosciamo come presidente del consiglio italiano, un tecnico esperto di economia che è stato messo a capo dell'Italia per risolvere i problemi causati dalla catastrofica gestione del nostro paese da parte della classe politica degli ultimi 30 anni.

Ma è davvero così?

Innanzi tutto c'è da sapere che egli è stato eletto il 9 novembre 2011 senatore a vita della Repubblica Italiana, carica grazie alla quale il Sig. Mario Monti gode della "IMPUNITA' PARLAMENTARE", di cui avrà sicuramente bisogno tra qualche tempo, dopo che finalmente l'opinione pubblica capirà quale sarà stato il suo ruolo nella storia del nostro povero Paese. Ha due onorificenze:
  1. Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 1992;
  2. Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, su iniziativa del Presidente della Repubblica del 2004.
 Egli nasce a Varese il 19 Marzo 1943 e si laurea nel 1965 in Economia all'università della Bocconi di Milano. Prende una specializzazione a Yale, grazie ad una borsa di studio, seguendo le lezioni del professor Tobin, il padre della discussa Tobin Tax, premio Nobel per l'economia nel 1981. Nel 1969, a soli 26 anni diviene professore ordinario all'università di Trento. Ricopre altre cariche universitarie come quella di professore all'università di Torino (1970) e di professore di Economia Politica alla Bocconi di cui diviene  prima Rettore  (1989-1994) e poi presidente nel 1994 alla morte di Spadolini (è tutt'ora in carica). Nel corso degli anni ha prestato numerose consulenze e collaborazioni con diverse commissioni, in Italia, sotto governi di destra e sinistra, ed in Europa.
  • 1981 - relatore della commissione sulla difesa del risparmio finanziario dall’inflazione;
  • 1981/1982 - presidente della commissione sul sistema creditizio e finanziario;
  • 1986/1987 - membro della Commissione Sarcinelli;
  • 1987/1988 - membro del Comitato Spaventa sul debito pubblico ( nominato dal governo De Mita e dal ministro del tesoro Giuliano Amato);
  • 1988 -membro del consiglio di amministrazione della FIAT Auto S.p.a e della Banca Commerciale Italiana;
  • 1989/1994 - Rettore dell'Università Bocconi di Milano;
  • 1994 - candidato dal governo Berlusconi alla carica di commissario europeo;
  • 1995/1999 - commissario europeo per il Mercato interno nella commissione Santer;
  • 1999/2004 - commissario europeo per la concorrenza nella commissione Prodi sotto il primo governo D'Alema ;
  • 2005/2008 -  primo presidente di Bruegel, un comitato di analisi delle politiche economiche nato a Bruxelles nel 2005;
  • 2005/2011 -  membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen. La Goldman Sachs è una Banca d'affari specializzata in investimenti ad alto rischio, e si pensa sia alla basse della bolla speculativa sui mutui che ha portato all'inizio della crisi economica mondiale;
  • 2010 - presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller;
  • 2010 - membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg;
 Altre cariche ricoperte:

  • comitato esecutivo dell'Aspen Institute,organizzazione internazionale no profit finanziata dalla Fondazione Ford e inizialmente dal Rockefeller Brothers Fund  che persegue una serie di obiettivi più o meno segreti grazie all’appoggio dei suoi facoltosi membri.
  • advisor della Coca Cola Company;
  • membro del "Senior European Advisory Council" di Moody's, agenzia di rating;
  • uno dei presidenti del "Business and Economics Advisors Group" dell'Atlantic Council.
Apparentemente Mario Monti è una persona estremamente qualificata, con molte esperiente lavorative importanti in ambito politico ed economico. In realtà alcuni dei suoi incarichi gettano qualche dubbio sulla bontà del suo operato politico, poichè in molti ritengono esso sia un'abile manovratore a servizio dei potenti del mondo. La sua presenza con ruoli importanti in associazioni, multinazionali, banche ed enti dagli obiettivi poco trasparenti gettano sulla sua figura politica incertezza e diffidenza, da parte di molti cittadini che hanno ormai smesso di credere ai tecnici buoni che salveranno il nostro Paese dal default.
Solo il tempo racconterà la verità su questa oscura figura che ad oggi sembra tutt'altro che limpida.
Naturalmente c'è chi parla di esagerato complottismo, ma è anche ingenuo pensare che Mario Monti si stia sacrificando per il bene dell'Italia, applicando tagli e promuovendo leggi a suon di decreti. 
Preferiamo, noi complottisti, ammettere un domani di esserci sbagliati, piuttosto che essere ingannati oggi.



Fiscal Compact: democrazia addio!

Approvato il 3 febbraio 2012 a Bruxelles, da 25 stati su 27 partecipanti tra cui l'Italia ( solo Gran Bretagna e Repubblica Ceca si sono sottratti alla firma), il Fiscal Compact non è altro che un macigno sulla democrazia e la sovranità nazionale. 
Si tratta di un accordo tra stati europei che ristabilisce le regole sui debiti pubblici e sui bilanci dei paesi firmatari.
Nello specifico gli accordi presi riguardano le economie nazionali, che in questo periodo sono già messe a dura prova da una recessione che sembra non avere fine.

OBBLIGO DI PAREGGIO DI BILANCIO: è la regola d'oro del Fiscal Compact che diventerà effettivo a partire dal primo gennaio 2013.
Nel medio termine le amministrazioni pubbliche dovranno arrivare ad avere un deficit strutturale annuo non superiore allo 0,5% del PIL ( prodotto interno lordo), quindi un rapporto debito/PIL non superiore al 60%.

Naturalmente le sanzioni, sei in tutto e per questo chiamate Six Pack, per le nazioni che non rispetteranno il Patto di Stabilità saranno salatissime ed applicate dalla Corte di Giustizia Europea. 
  •  La Commissione Europea può lanciare in qualsiasi momento allarmi preventivi qualora uno o più stati membri non adottino politiche di bilancio prudenti nell'ottica dei piani di crescita con essa stabiliti; 
  • I paesi con un rapporto debito pubblico/PIL superiore al 60% dovranno annualmente ridurlo di almeno 1/20 rispetto alla quota percentuale in esubero ( Il nostro paese ha un rapporto del 120% percui si dovrebbe apportare una riduzione del 3%  per il primo anno, circa 45 miliardi di euro, per poi calare gradatamente negli anni successivi. Non si avrebbe un pareggio di bilancio nemmeno dopo 20 anni!)
  • In caso di deficit eccessivo saranno imposte multe e sanzioni con depositi cauzionali fino allo 0,2% del PIL
  • Adeguamento dei sistemi contabili, statistici, rapporti con enti locali e regioni, procedure di bilancio allo standard unico europeo, con un costante controllo ex ante da parte della commissione europea;
  • Il mancato adeguamento alle norme comporta una procedura di sorveglianza della Commissione Europea con sanzioni fino all'1% e il 2% del PIL.
E' assurdo che gli Stati debbano introdurre norme che prevedano l'obbligo del pareggio di bilancio: non potendo più stampare moneta essi continueranno ad aumentare i tributi per i propri cittadini, tagliando servizi e privatizzando beni ed servizi pubblici come la scuola e sanità. Tutto cio' si ripercuoterà maggiormenti sui ceti meno abbienti e sulle categorie deboli dei lavoratori che avranno ben poca voce in capitolo.
Il Fiscal Compact, fortemente voluto dalla Germania della luciferina Angela Merkel, sarà la ghigliottina che taglierà definitivamente la testa alle democrazie del nuovo continente in nome di un pareggio di bilancio che appare più come uno strumento di controllo e di ricatto che come un modo per far riprendere un'economia ormai al collasso. 
E naturamente tutto a spese degli ignari cittadini che ormai passivamente accettano ogni decisione imposta dalla lobby di potere che fa di Bruxelles la capitale europea dell'inganno economico che sta colpendo milioni di famiglie, riducendole giorno dopo giorno ad una faticosa ed estenuante esistenza fatta di rinunce e privazioni imposte dall'alto.





giovedì 23 agosto 2012

Cani dei canili come carne da macello

Prendo spunto da un'inchiesta realizzata dalla giornalista Marina Cavallieri di Repubblica sui canili e la tratta dei cani che mi ha fatto riflettere molto.
Parto dal presupposto che sono un'amante degli animali, ho fatto volontariato in canile qualche anno fa e posso dire di conoscere, almeno in parte, le problematiche legate all'abbandono dei cani, al loro mantenimento e alla loro adozione. Tempo fa la mia veterinaria mi disse di stare attenta alla adozioni su facebook, e solo dopo aver letto l'inchiesta della Sig. Cavallieri mi si è aperta la mente.
Nell'articolo si parla di internet come mezzo di smistamento delle adozioni, spesso internazionali. Effettivamente riflettendo un attimo, è facile pensare che su Facebook o sugli altri Social ci siano profili falsi di persone che si spacciano per amanti degli animali e che invece ne organizzano una tratta illegale soprattutto verso la Germania, dove i randagi finiscono come cavie da laboratorio, pelliccie o cibo per cani.

Il business dei cani randagi pagato con i soldi pubblici

Per ogni animale detenuto in canile ogni comune spende ogni anno dai 300€ ai 1000€. Questo non impedisce  che ci siano canili lager , gestiti da aziende private, dove è facile trovare cani malnutriti, malati e detenuti in pessime condizioni. Troppo spesso si verificano misteriose sparizioni e fungoncini carichi di cani stipati senza aria che partono dal sud Italia e si dirigono in Germania e Austria. Loro vanno a morire con le più atroci sofferenze perchè diventeranno cavie da laboratorio per inutili test cosmetici e farmaceutici.
Il Rapporto Zoomafia 2010 presentato dalla LAV (analizza socio-economicamente lo sfruttamento degli animali da parte delle mafie e non) parla di 500 milioni di euro derivanti dal business dei canili e dal traffico di cuccioli. 
Nel rapporto si dice: "Sono aumentati, invece, gli interventi e le operazioni di contrasto contro l’importazione illegale di cuccioli dai paesi dell’Est: in 15 mesi, solo in base alle notizie di stampa, sono stati sequestrati 886 cuccioli, centinaia di microchips-trasponditori e di libretti sanitari, farmaci, dispositivi medici e sono state denunciate circa 41 persone, tra trasportatori, allevatori e commercianti. È aumentato, confermando l’allarme lanciato da tempo, il business legato alla gestione di canili “lager” (strutture spesso sovraffollate e inadeguate sotto l’aspetto igienico sanitario e strutturale) e il business sui randagi che garantisce agli sfruttatori di questi animali introiti stimati intorno ai 500 milioni di euro l’anno, grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili. Solo nel 2009 i Carabinieri per la Tutela della Salute hanno svolto 1649 controlli nei canili, che hanno portato a 565 denunce, all’accertamento di 1312 violazioni amministrative e al sequestro di 5900 animali. A questi vanno sommati gli interventi e i sequestri fatti dal Corpo forestale dello Stato e dagli altri organi di polizia."
Molte associazioni animaliste denunciano traffici illeciti di randagi dall'Italia alla Germania, dove sarebbero utilizzati come cavie da laboratorio. Vi invito a leggere l'inchiesta di Il RESPIRO 
In questi paesi un cane viene pagato dai 300€ ai 500€. Studi e ricerche sulle entrate legali hanno evidenziato che la sola Germania ogni anno importa dai 300.000 ai 500.000 cani. 
Immaginatevi quanti cani vengono portati illegalmente! E quanti gatti, che non sono soggetti a microcippatura finiscono nei laboratori tedeschi?
Ci sono varie inchieste di procure di tutta Italia. Il 19 Dicembre inizierà a Napoli un processo che vede imputati i gestori del canile di Panza (Ciro Pontone e la moglie Karin Mundt, organizzatori e gestori delle adozioni, e Else Scheurlein e Jutta Heinemann, ex direttori del canile). Avevano messo su una rete di finte adozioni di cani che invece finivano in Germania in centri di sperimenazione. 
Voglio concludere, con questa frase dell'articolo di Margherita D'Amicoche mi ha molto colpita.
"Per un istante immagini che dentro una gabbie ammassata sul fondo di qualche furgone ci sia il suo cane, o il suo gatto, sottratto alla casa e alle certezze. Drogato, spaventato, confuso, solo, verso l'ignoto. E proprio perché non è impossibile, ci aiuterà a comprendere meglio il significato di questo orribile traffico, al cui riguardo è necessario ottenere immediati provvedimenti, chiarezza e giustizia."